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Beer Garden di Tokyo | Birra con vista

Tokyo interpreta il beer garden in modo creativo: al piacere di gustare birra in spazi aperti i giapponesi aggiungono la vista spettacolare dello skyline.

Se desiderate conoscere nuovi modi di vivere il piacere della birra seguiteci in questo nuovo Trip, la destinazione è Tokyo, dove stanno fermentando nuove tendenze. Vogliamo curiosare nel modo giapponese di interpretare il beer garden e vi anticipiamo che dovremo salire in alto, giacché per raggiungere i ‘giardini della birra’ di questa capitale della modernità è necessario prendere l’ascensore.

Ma fate attenzione: nel Paese del Sol Levante il bon ton del bere e della convivialità prevede il rispetto delle regole. Conviene anzi informarsi prima sul rapporto fra giapponesi e birra.

La storia brassicola del Giappone inizia nel 1853.

L’avventura brassicola del ‘Sol levante’ è ottimamente sintetizzata nell’articolo “La storia della birra in Giappone: giovane, ma dinamica!” del Giornale della Birra di cui riportiamo qui alcuni stralci:

“sembra consolidata l’ipotesi che la prima birra sia stata prodotta nel 1853 da Kōmin Kawamoto […] seguendo la descrizione trovata in un libro olandese. […] gli anni ’90 dell’800 furono caratterizzati da un periodo di prosperità della birra in Giappone, tanto che nel 1901 il governo introdusse la Legge sulla Tassa della Birra per prevenire l’eccessiva competizione domestica, promuovere le esportazioni e concentrare il capitale”. 

La Seconda guerra mondiale rallenta il processo, ma nei primi anni ’50 la produzione ritorna a crescere e già negli anni ’60 i giapponesi bevono più birra che sakè. Oggi la birra è la bevanda più amata. 

La birra giapponese ha una vocazione artigianale.

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Il Giappone è una delle nazioni che consuma più birra e i marchi industriali sono numerosi giacché nel secolo scorso il governo ha favorito la nascita dell’industria brassicola.

Tuttavia la vocazione artigianale è presente fin dall’inizio e dopo alterne vicende, a partire dal 1994, entrano in scena i microbirrifici.

In quell’anno il governo riduce la quantità minima di birra che un birrificio deve produrre per ottenere e mantenere la licenza e ciò dà il via alla fondazione di birrifici artigianali.

Oggi gli artigiani sono assai numerosi e producono birre di assoluta eccellenza, alcuni hanno propri locali di mescita.

Del resto, l’etica del lavoro del Sol levante prevede che tutto venga fatto al massimo della perfezione, dunque, chi può interpretare lo spirito brassicolo artigianale meglio di un giapponese?

I giardini della birra, un’invenzione bavarese che piace al Sol levante. 

Ora, prima di parlare dei beer garden di Tokyo è necessaria una seconda brevissima escursione storica nella nostra parte del globo: facciamo un salto in Baviera.

Il concetto beer garden non è recente, i primi sono nati a Monaco nel XIX secolo, su iniziativa di birrerie le cui cantine sono scavate sulle rive dell’Isar. La birra viene spillata e servita fresca alle persone che nelle sere estive passeggiano lungo il fiume.

Per gli avventori, all’ombra degli alberi, è disposta una gran quantità di tavoli lunghi dove ci si siede casualmente e si socializza; il clima è informale e chi lo desidera può portarsi il cibo da casa, anche se numerose birrerie servono anche varie pietanze.

Da Monaco i beer garden si sono poi diffusi in Europa e nel mondo, assumendo forme sempre più moderne, adattandosi alle culture specifiche e alle peculiarità urbanistiche delle immense metropoli moderne.

 

Tokyo è la città in cui il lavoro pervade ogni ambito dell’esistenza, sulla base di un’etica del dovere e del sacrificio unica al mondo.

Anche il tempo libero non è in realtà totalmente libero essendo condizionato da obblighi di socialità indotti dai rapporti di lavoro. Per esempio, partecipare agli incontri conviviali dei colleghi è una regola stringente, per quanto non scritta e rifiutare è segno di maleducazione. Il tutto avviene seguendo consuetudini e modi tradizionali che formano una sorta di galateo a cui attenersi con scrupolo.

In questo contesto i beer garden costituiscono un ambito di consumo e convivialità particolarmente informale e dunque apprezzato. Se durante l’anno gli edochiani [abitanti di Tokyio] frequentano tachinomi (standing bar), izakaya (simili a pub), ùsunakku (snack bar) e altri locali chiusi, in estate emerge il loro desiderio degli spazi aperti e l’apertura dei beer garden viene salutata con entusiasmo.

A Tokyo i beer garden sono rooftop.

Cosa ci incuriosisce di più dei beer garden edochiani? Soprattutto la posizione. Eh sì! Perché in una delle città con più alta densità di grattacieli al mondo, molti “giardini della birra” sono situati proprio in cima alle torri di acciaio e vetro. Dalle “terrazze panoramiche” la vista notturna dello skyline di Tokyo è mozzafiato e lo sguardo si perde nei riflessi colorati del Rainbow Bridge sulle acque della baia.

Il tramonto è il momento ideale per rilassarsi alla brezza estiva godendosi una pinta di birra fresca in compagnia, magari con la fortuna di scorgere in lontananza il Monte Fuji, se il cielo è sufficientemente limpido.

 

Se questa prospettiva dall’alto ha suscitato il vostro interesse, vi consigliamo una visita ad alcuni beer garden particolarmente suggestivi.

• Al Mt. Takao Beer Mont potrete sorseggiare birra artigianale ad un’altitudine di 500 metri. Di pomeriggio osserverete i grattacieli dall’alto di una terrazza con ampie vedute, mentre di notte potrete contemplare le stelle. Troverete un ricco buffet di cucina giapponese, tra cui il ramen hachioji fatto a mano.

• Nel quartiere speciale di Shinjuku il Tenku no Beer Garden vi accoglierà in uno spazio allestito come un resort all’ombra di piante tropicali. Godrete di una splendida vista dall’alto del centro di Tokyo, con possibilità di scegliere fra birre giapponesi e internazionali, da gustare in abbinamento a pietanze cotte con il barbecue.

• Nel quartiere di Ikebukuro, al nono piano dell’edificio del grande magazzino Seibu c’è il Seibu Roof Garden, vi troverete “dentro un quadro di Monet”: il giardino si ispira a quello della casa dell’artista a Giverny. Rimarrete estasiati della vista del tramonto sulla città, circondati dall’incantevole atmosfera creata dal laghetto e dalle sue ninfee.

• I più dinamici potranno coniugare shopping, vita notturna e spiaggia al Wild Beach Tokyo Sky Resort, uno spazio estivo allestito sul tetto di un centro commerciale nel quartiere di Shinjuku che include pic-nic garden, beer terrace e rainbow beach con possibilità di glamping.

• Se volete godervi un bel barbecue nel centro di Tokyo andate nel quartiere di Roppongi, all’Ark Hills South Tower. In cima al grattacielo vi aspetta un rilassante e lussuoso giardino panoramico dove grigliare in autonomia o scegliere di farvi servire una grigliata di carne selezionata tra manzo, maiale e bistecca alla fiorentina.

• Per assistere ad uno degli eventi di folklore più belli della città, nel mese di agosto recatevi alla stazione di Takadanobaba. Sul tetto del Sounds Building, dalla terrazza del Sounds Terrace avrete una perfetta visuale dei fuochi d’artificio di Jingu Gaien.

Consigli per affrontare i rigori del bon ton giapponese.

Come anticipato, le regole di cortesia in Giappone sono importanti e rispettarle evita situazioni imbarazzanti.

• Di solito, quando si beve in compagnia, al primo giro tutti ordinano la stessa cosa.

• I giapponesi sono soliti servirsi da bere reciprocamente, quindi non riempitevi il bicchiere da soli. Se qualcuno della comitiva vuole versarvi da bere alzate il vostro bicchiere e incrociate il suo sguardo in segno di apprezzamento, poi fate la stessa cosa nei suoi confronti. I subordinati versano da bere ai loro superiori. Bere dalla bottiglia è maleducazione.

• Prima di bere aspettate che tutti abbiano il bicchiere pieno e in ogni caso attendete il brindisi. Si brinda in piedi pronunciando kanpai (letteralmente “bicchiere asciutto”). Cincin è da evitare assolutamente, il significato in lingua giapponese è offensivo.

• Se sapete di non reggere l’alcol usate un trucco: lasciate il bicchiere pieno, ciò eviterà che gli altri facciano a gara per riempirvelo.

Seguiteci nel prossimo Trip. A presto.

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